Noce

Genere: Juglans regia – Famiglia: Juglandaceae

La regina della frutta secca, la noce, viene prodotta da alberi maestosi e longevi, di origini asiatiche ma coltivati fin dall’antichità in Europa. 

Origine

Il noce comune, Juglans regia, è una specie originaria dell’Asia minore, la cui coltivazione è diffusa in Europa e in tutte le zone a clima temperato da millenni. Antichi scritti, tra cui il Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, infatti, riportano la presenza del noce in Europa già nel periodo tra il VII e il V secolo a.C..

Oggi la coltivazione del noce in Italia è diffusa soprattutto nella regione Campania e, in misura minore, in pianura padana. Paesi esteri grandi produttori di noci sono la California, la Cina, il Cile e, in Europa, Francia, Grecia, Bulgaria, Romania, Serbia. 

Caratteristiche

Juglans regia è un albero ad alto fusto, molto solido, che può raggiungere dimensioni notevoli e un’altezza di oltre 20 metri. Le foglie sono composte da 5 o più singole foglioline ovali, a margine liscio, alterne e caduche. Germogliano in seguito alla fioritura. E’ una specie con fiori maschili e femminili separati: quelli maschili sono infiorescenze pendule lunghe circa 10-15 cm, mentre quelli femminili sono solitari o riuniti a gruppi di 2-4.

Il frutto, comunemente chiamato “noce”, è composto da uno strato esterno, il “mallo”, di consistenza carnosa e colore verde; a maturità si disidrata e annerisce aprendosi e scoprendo la parte interna, di consistenza legnosa e composta di due valve che avvolgono il “gheriglio”, la parte edibile della noce.

La varietà maggiormente coltivata in Italia è la Sorrento, a maturazione medio-tardiva; i frutti maturano nel mese di settembre-ottobre. 

Come coltivare il noce

Il noce è una pianta molto rustica, non richiede particolari cure ed è facilmente coltivabile. Predilige aree a clima temperato (temperature medie annue comprese tra 10 e 17°C e minime non inferiori a -10°C), soffre gli sbalzi termici e le posizioni esposte al vento; coltivatelo preferibilmente in una posizione riparata. Predilige terreni freschi e profondi, ricchi di sostanza organica, acidi e calcarei. Per favorire l’ingrossamento dei frutti e la qualità del raccolto, è bene aumentare gli apporti idrici solo nel periodo del loro sviluppo, a partire da giugno. E’ bene comunque non esagerare mai con le irrigazioni; il noce soffre eccessi e ristagni idrici nel terreno. Soffre tuttavia anche l’aridità.

Il noce viene propagato per seme o moltiplicato per innesto. Una volta entrato in produzione, dopo i primi 5-6 anni, il noce vi regalerà frutti per oltre 50 anni. Controllate sempre lo stato sanitario del vostro noce. Questa specie può essere colpita da malattie provocate da funghi, quali l’Antracnosi e la Necrosi apicale bruna (trattate con Folicur SE).

Gli insetti che possono colpire il noce sono principalmente la Carpocapsa (Cydia pomonella), la mosca delle noci (Rhagoletis completa) e afidi (Callaphis juglandis, Cromaphis juglandicola) (trattate con Neemazal e Decis Jet). 

Lo sapevi? Curiosità sul noce

La noce è, tra la frutta secca, quella maggiormente conosciuta e consumata, grazie anche alle sue proprietà benefiche e al suo elevato contenuto in elementi nutrienti. Il gheriglio ha un elevato contenuto in lipidi (tra cui omega-3), inoltre contiene proteine, carboidrati, vitamine, fosforo, magnesio, calcio, ferro, potassio, fibre. Il potere calorico delle noci è dunque alto, di circa 600 kcal/100g.

Con le noci si ottiene un liquore, il nocino, derivato dal mallo. Inoltre, dalla spremitura del mallo si ottiene l’olio di noci, ricco di juglone, con proprietà protettive nei confronti dei raggi solari.

Il noce viene coltivato non solo per la produzione di frutti (noci), ma anche per la produzione di legname da opera: quest’ultimo è particolarmente apprezzato per le sue caratteristiche di durezza, per la qualità della sua fibra e per l’aspetto uniforme, e viene utilizzato per la produzione di mobili.

Informazioni aggiuntive

Fioritura/Raccolta

Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre