Ciliegio

Famiglia Rosaceae – Specie Prunus avium ePrunus cerasus

Origine

Il ciliegio è una pianta di origine asiatica, diffusa in Europa fin dai tempi antichi, considerato in grado di guarire le malattie. Il fiore da noi è simbolo di educazione e di cortesia, in Giappone della grazia, della modestia e dellʼintegrità morale e in Cina della fragilità e della bellezza femminile.

Caratteristiche

Il ciliegio si può classificare in due specie diverse: il ciliegio a frutto dolce (P. avium) e il ciliegio a frutto acido (P. cerasus)

Il ciliegio dolce è suddiviso in due gruppi: le duracine o duroni con i frutti dalla polpa dura e le tenerine, per la polpa molle e succosa. Le duracine sono piante maestose che possono superare gli 8 m sia di altezza che di diametro, mentre le tenerine hanno dimensioni più contenute e una crescita più lenta. I fiori sono bianchi, con 5 petali leggermente sovrapposti e riuniti in mazzetti di 6-10 elementi; compaiono prima delle foglie, grandi e ovali. La fioritura si ha in marzo-aprile.

Le ciliege acide, conosciute come amarene, visciole e marasche, sono poco diffuse perchè si prestano quasi esclusivamente ad essere impiegate nell’industria o usate in cucina per la preparazione di succhi e confetture. Le amarene sono piante di scarso sviluppo, con rami pendenti e foglie piccole; i frutti sono di color rosso intenso e polpa chiara. Le visciole hanno i rami dritti, foglie molto grandi e frutti rosso brillante, dal sapore dolciastro; sono utilizzate anche per il consumo fresco. Le marasche sono piante di taglia piccola e piccole sono anche le foglie e i frutti. La maggior parte delle varietà di ciliegio acido sono autofertili. Il ciliegio acido va piantato a una distanza minima di 3-5 m dalle altre piante.

I frutti sono piccoli, globosi, sorretti da un lungo peduncolo; hanno un colore che va dal rosso vivo al quasi nero, secondo le varietà. La produzione inizia verso il 7°-8° anno. Le varietà di ciliegio sono autosterili per cui la produttività è legata alla fecondazione incrociata.

Le ciliegie maturano tra il 20 maggio e il 20 luglio, secondo le varietà. La prima è la “Early Lory” e l’ultima è la “Late Lory”. Non possono essere conservate fresche se non per pochi giorni. Sono ideali per essere candite, conservate sotto spirito o per farne marmellate.

Varietà

“Ferrovia”, pianta di vigoria elevata, portamento assurgente con produttività medio-alta. Il frutto è di grossa pezzatura, con buccia rosso brillante e buona qualità gustativa. “Kordia”, di media vigoria, con produttività medio-elevata e costante. I frutti, con buon sapore, sono di pezzatura medio-elevata. “Samba”, di produttività media; ciliegie con polpa croccante e succosa, di buon sapore. Fra le ultime a maturare vi è “Lapins”, con vigoria medio-elevata, produttiva, autocompatibile. Ha frutti medio-grandi con buccia rosso scuro brillante, succosi e con buone caratteristiche gustative; “Regina” con frutti di buona qualità. Ottimo il comportamento vegeto-produttivo su portainnesti nanizzanti e “Skeena”, varietà autofertile con alberi mediamente vigorosi, a portamento intermedio; frutti di pezzatura elevata e buon sapore.

Come coltivare

Il ciliegio si pianta, come astoni di 1 anno di innesto, in genere dallʼautunno a marzo, distanziandolo di almeno 5-7 m dalle altre piante perché bisogna tener conto del suo grande sviluppo e che resterà produttivo anche per 100 anni.

Eʼ una pianta caratteristica delle zone a clima temperato che tollera molto bene la siccità e il freddo, non il caldo estivo e le piogge intense durante la fioritura. Nel nord Italia sono consigliabili le varietà duracine mentre nel sud le tenerine.

Per quanto riguarda il terreno sono consigliati quelli sciolti e profondi mentre sono da evitare quelli argillosi. Mal sopporta i ristagni dʼacqua.

Irrigazione: in caso di mancanza di piogge, soprattutto nel periodo che precede e segue la raccolta, occorre irrigare moderatamente.

Concimazione: si effettua a inizio e a fine primavera impiegando Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 30 g/m² dopo lʼallegagione, 20 g/m² a inizio estate e 30 g/m² a fine inverno. Al momento dellʼimpianto si distribuisce Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 50 g per piante di 1 anno, mescolandolo con la terra di riempimento della buca. Il ciliegio è abbastanza sensibile alle carenze di azoto; è consigliabile distribuire ogni 2 anni del letame.

Potatura: il ciliegio è una pianta che produce sui mazzetti di maggio e sui rami misti. Va potata il meno possibile, in particolare in autunno e in inverno, per evitare abbondante formazione di gomma. Durante il periodo vegetativo, subito dopo la raccolta dei frutti, se necessario si possono effettuare i tagli di ritorno dei succhioni. Per ridurre lo sviluppo vegetativo, quando la pianta cresce troppo, e migliorare lʼinduzione a fiore si accorciano o si cimano i getti laterali.

Portainnesti: i più usati sono il franco, il megaleppo e la sua selezione “SL64”. Il franco da notevole vigore e sviluppo alla pianta; preferisce terreni sciolti, profondi e drenanti. Il megaleppo (Prunus mahaleb) conferisce sviluppo ridotto e si adatta anche a terreni ciotolosi e calcarei, frequenti in collina. Il vigore è inferiore al franco ma la produttività è superiore. LʼSL64 è da preferirsi per la vigoria inferiore al franco. Non è adatto ai terreni asfittici e pesanti. Nuovi ibridi sono stati introdotti per impianti nani: “Gisela” 5 e 6, “PHLC” e “Ma x Ma 14”.

 

Avversità

I ciliegi sono soggetti all’attacco di afidi, cocciniglie, ricamatori e mosca.

Le malattie fungine che lo colpiscono sono principalmente il corineo, il cancro batterico e la monilia.

Sono soggetti a clorosi ferrica.

Proprietà delle ciliegie

Le ciliegie sono dissetanti, ricche di flavonoidi (utili contro i radicali liberi), di fibre, di vitamine A e C e di calcio e fosforo. Sono adatte nelle diete in quanto hanno un indice di sazietà mediamente elevato. I gambi delle ciliegie hanno proprietà diuretiche, depurative, drenanti e rinfrescanti e vengono utilizzati per decotti, tisane e sciroppi.

Curiosità

Il ciliegio ha un legno duro di colore giallo-rossiccio o rosso-bruno con varie venature, simile al mogano; è utilizzato per stipetti e mobili, ma anche da tornitori ed ebanisti.

I bachi che si possono trovare nelle ciliege vengono chiamati “giovannini” perché tradizionalmente si riteneva che il 24 giugno, S. Giovanni, fosse il termine ultimo per gustare questi frutti.

Informazioni aggiuntive

Semina

Gennaio, Febbraio, Marzo, Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre

Fioritura/Raccolta

Maggio, Giugno, Luglio